Cosa funziona 👍 e cosa no 👎
La pandemia ha stravolto il modo in cui concepiamo il lavoro. Sono moltissime le aziende del Terzo Settore che hanno “scoperto” lo smart working (lavoro da casa temporaneo) e che lo stanno trasformando in telelavoro (soluzione definitiva). Al momento le aziende stanno pensando infatti di abbandonare del tutto il lavoro in azienda.
Conosciamo tutti i vantaggi dello smart working, almeno dal punto di vista imprenditoriale. Ma sarà davvero tutto rosa e fiori per il dipendente?
Quali sono i vantaggi concreti? 😑
La comodità del telelavoro è evidente. Per l’azienda i costi sono più bassi (corrente elettrica e costi vari per la gestione dell’ufficio); e anche dal punto di vista del lavoratore, non c’è più bisogno di spostarsi in auto con il conseguente minor consumo di carburante (con quello che costa la benzina è un bel vantaggio!) e minore emissione di CO2. Non è poco!
Altri vantaggi per il lavoratore sono una maggior libertà nella gestione del tempo e la maggior concentrazione: da solo, nessuno lo disturba e il dipendente si concentra di più aumentando di conseguenza la propria produttività, sempre che sia davvero a casa da solo; sì perché spesso si deve dividere l’appartamento con bambini, mogli o coinquilini vari e la tranquillità non è sempre garantita. 😣
Visto così, lo smart working sembrerebbe il Santo Graal del lavoro, ma ci sono anche molti lati negativi.
Gli svantaggi: rischi per la salute mentale del lavoratore 😑
Vi racconto la mia esperienza.
Sfrutto la modalità telelavoro da quando ho iniziato a lavorare come libero professionista, quindi so bene cosa significa lavorare da casa. Al momento in cui scrivo lavoro per un’azienda a tempo pieno, ma sempre mantenendo la mia posizione di “telelavoratore”, essendo comunque l’azienda lontana da casa mia.
Nel tempo sono passato da libero professionista a dipendente (pur mantenedo la mia partita IVA) e la prima cosa che ho notato è il senso di solitudine crescente. Non faccio più le telefonate e le chiamate Skype che facevo prima ad esempio. Passavo davvero molto tempo al telefono con i clienti. Ora contatto i miei colleghi in chat e non li sento a voce mai, se non per questioni urgenti.
Mi manca il contatto sociale, la pausa caffè, lo scambio di opinioni, ovvero tutto ciò che arricchisce l’animo umano. Mi sento quindi impoverito. Per fortuna sono un tipo molto attivo e la sera esco per dedicarmi al teatro o alla palestra. Qualche amico ce l’ho e non mancano le bevute di birra insieme. Se non fosse così, credo mi verrebbe la depressione.
E in effetti sono parecchi i momenti durante la mia giornata lavorativa in cui mi sento fiacco e mentalmente spossato. Vorrei parlare con qualcuno… Insomma, mi reputo una persona simpatica e ho bisogno di fare qualche battutina ogni tanto. Ma con chi posso fare battute? In casa solo completamente solo. Non c’è nessuno. 😥
Cosa voglio dirvi con questo post?
Secondo me lo smart working e il telelavoro sono modi ingegnosi per abbattere i costi, tuttavia impoveriscono dal punto di vista umano. Siamo animali sociali, abbiamo bisogno di chiacchierare, di stare insieme e di… flirtare! 😍
Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate voi. Come lo vedete il telelavoro? Più utile o più dannoso? E se trovassimo una via di mezzo? Quali sono le vostre soluzioni? Scrivetemi un commento, non fate i timidi! 😁