C’è qualcosa… Sotto terra!
Scusate se non riesco più ad aggiornare il sito come vorrei, ma purtroppo (o per fortuna) sono pieno di lavoro. Si fa quel che si può… Comunque oggi volevo approfondire ancora il discorso librigame introducendovi una nuova app che di recente è stata lanciata da Infinity Mundi. Si chiama Sotto terra ed è stata progettata da Infinity Mundi.
Infinity Mundi, bella scoperta!

C’è un racconto-game che gira sullo store Play di Google, un fantasy che strizza l’occhio al genere Horror e mi ha colpito soprattutto per le tavole colorate e in alta definizione.
Purtroppo ci sono degli aspetti di gaming con non mi convincono, e anche se analizziamo lo stile della narrazione c’è qualcosa che non va. Ma facciamo una bella analisi dettagliata come solo noi di AP sappiamo fare.
Cosa c’è di buono?
Dunque, cerchiamo di giustificare il fatto che l’app sia a pagamento e non free… Il racconto scorre abbastanza bene. Mi è piaciuta molto l’idea di sbloccare le immagini in base alla progressione nei contenuti dell’app. Ma…

Che c’è di male?
La storia è breve. 87 paragrafi con illustrazioni davvero accattivanti, anche se ammetto che l’horror non è il mio genere e queste tavole mi creano un pio’ di fastidio a guardarle… ma sono gusti personali.

Diciamo che l’idea alla base di questo fantasy è carina, ma andrebbe scritta un po’ meglio. Lo stile dell’autore è altalenante e sembra addirittura che alcuni paragrafi non siano stati curati (c’erano poco tempo? C’era poca voglia…?).
Ma la faccenda dello stile narrativo non è la pecca più grave. Il problema grosso è il gaming. Nel gioco di Infinity Mundi si muore troppo spesso e troppo velocemente. Dopo due partite finite male ai primi tre paragrafi, mi sono stufato di giocare.
Particolari del gaming che non funzionano: l’enigma con lo schema intrecciato al centro della storia. L’idea è caruccia (lasciando perdere il fatto che potrebbe essere introdotta meglio a livello narrativo…), il problema è che l’enigma è complesso e troppo lungo per l’utente medio: mettiamo che io sia in treno e ci voglio giocare; cosa succede dopo tre o quattro tentativi a vuoto? Mi sento frustrato!
Valutazione finale:
per l’impegno grafico
Per progettare un librogame…
Basta inventare una storia a bivio?
No. Ci vuole di più.
Per progettare una app librogame secondo me bisogna farsi una domanda: a chi voglio vendere il mio gioco?
Se penso alla massa, allora gli enigmi non possono essere troppo difficili. Inoltre la narrazione deve essere calibrata sul target. E non pensiamo che per la fascia “bambini” si può scrivere in qualunque modo.
Scrivere è un’arte e come tale va curata in maniera seria e con costanza. E questo sempre, soprattutto nei libri-game.
Consigli spassionati agli autori
quando vorresti dire “Scrivo quello che voglio”, attento perché mica tutti ti apprezzeranno!
Scrivi ciò che vuoi ma non dire mai che scrivi per tutti, perché non è vero. Ma… ehi! Siamo in un paese libero, quindi vai e pubblica a nastro qualsiasi cosa ti passi per la testa. Fregatene delle critiche… se non ti va di imparare.
Alla prossima!