Avevamo lasciato uno spaventoso Rin mentre minacciava il figlio del presidente della MatsudairaCorp facendolo galleggiare in aria con la sua moto splendente.
Il ragazzo spaventato a morte implora il padre di consegnarli la Tokyo Tower perché sennò egli morirà. Ovviamente il genitore lo prende per impazzito.
Ad entrare in gioco nella storia è Tamura, una specie di tutto fare della famiglia Matsudaira che cercherà in tutti i modi di capire cosa sta capitando al signorino Takashi.
Tamura viene da un passato triste, avendo perduto suo fratello più piccolo per suicidio, si sente in debito di non trascurare i problemi del figlio del suo benefattore finché anche egli non verrà minacciato del misterioso “S”.
Ovviamente Rin cercherà di tenere alla distanza dai suoi piani tutti i ragazzi della luna, minacciando pure Tamura di non interferire nei suoi piani.
Tamura è molto legato anche ad un altro ragazzo chiamato Haruiko Kasama, cagionevole fin da bambino, dalla pelle scura somigliante a Shion della base della luna.
Rin ed Arisu lo incontreranno per caso, ed Arisu vedrà in lui Shion.
Rin sospetterà di lui fino a coinvolgerlo nei suoi piani con la forza.
Proseguendo con la storia, facciamo la conoscenza di altri personaggi quali gli altri alieni sulla luna: Daisuke e Sakura che erano rispettivamente Shyusuran e Hiiragi.
Ed in più, Rin svela a tutti di essere stato anche lui un loro compagno alieno, bensì Shyukaido, il medico di bordo, dicendo a tutti che lui è più giovane di loro di 9 anni perché reincarnato due volte.
Ma in realtà ben presto capiamo che Rin non è altri che… Shion stesso! E che il vero Shyukaido altri non è che Haruiko.
Ma quale sarà il piano di Rin?
Perché fingersi Shyukaido e possedere la Tokyo Tower?
Beh! Leggetevi il manga e non ve ne pentirete 😉
Il manga in Italia è edito da Panini ed è uscito con 32 volumetti sottiletta in un’unica edizione, ma essendo molto vecchio e non avendo avuto il successo sperato, risulta introvabile… 😦 io ho la fortuna di avere quasi tutti i volumi 🙂 ben presto riuscirò a completarla.
Poi vi è un sequel, sempre edito da Panini, chiamato La luce della luna che racconta la nostra dal punto di vista di un bambino che altri non è che il figlio di Arisu con… mistero 🙂
Spero che la storia del manga vi abbia in curiosito un po’ perché merita veramente molto!
Come promesso oggi vorrei parlarvi del manga “Proteggi la mia terra” in originale ぼくの地球を守って (Boku no chikyū wo mamotte).
L’autrice è Saki Hiwatari, non molto conosciuta (male, male) ma dalla sensibilità elevata, che ha saputo raccontarci e ci racconta ancora storie molto particolari che coinvolgono molte tematiche assai interessanti quali la reincarnazione, poteri paranormali e ed i rapporti umani che superano il confine della morte.
Questi sono argomenti che mi sono assai cari, infatti le mie storie sono sempre state un po’ ispirate a questo manga che si incastra perfettamente in ciò in cui credo.
Come dicevamo la volta scorsa, la protagonista di questa splendida storia è Arisu Sakaguchi, un’introversa ragazza liceale trasferitasi da poco con la sua famiglia dalla “selvaggia” Hokkaido alla caotica Tokyo.
Arisu Sakaguchi
Questo cambiamento non le è propriamente di suo gradimento infatti la vediamo lamentarsi dello smog e della confusione che la grande capitale porta con sé, al contrario della natura incontaminata della sua terra d’origine (da come lo dico sembrerebbe quasi che in Hokkaido ci sia la giungla indiana di Mowgli, invece no è tundra) .
Un’altra della cose che la irrita terribilmente è il suo piccolo e pestifero vicino di casa, Rin Kobayashi, un bambino di sette anni che si diverte ad attaccarle la gomma da masticare addosso ed a farle dispetti di vario genere.
Come se non bastasse un giorno finisce col dovergli fare da babysitter per un intero giorno. Dopo aver optato di potere il bimbo allo zoo per fargli apprezzare gli animali tramite gli occhi di Rin notiamo come Arisu stranamente attiri tutti gli animali verso di sé e da qui capiamo da Arisu stessa che fin da piccola lei è sempre stata in grado di capire, percepire, i sentimenti delle piante e degli animali.
Arisu da piccola e il suo rapporto con gli animali
Improvvisamente finiscono con incontrare due compagni di scuola di Arisu che pochi giorni prima essa aveva sorpreso in un momento assai delicato ed ambiguo. Issei, dai capelli corvini ed i modi gentili, racconta a Arisu che loro due non sono omosessuali ma che fin da quando si conoscono hanno sempre avuto dei sogni molto simili che mostravano le stesse persone e lo stesso luogo: una base lunare!
Jinpachi (a sinistra) e Issei (a destra)
Jinpachi, il più loquace, le spiega che in questa base lunare vi erano sette alieni venuti ad osservare la Terra (stile National geografic) dove due dei quali Gyokuran e Enju, gli alter ego di lui ed Issei, ed Enju essendo una donna era innamorata di Gyokuran ed in uno degli ultimi sogni fatti essi erano diventati più intimi. Affascinata da questi discorsi, Arisu finisce col chiedere informazioni sugli altri passeggeri e scopriamo i nomi di il capo Hiiragi, l’estroversa Shusuran, il medico di bordo Shukaido, lo scontroso affascinante Shion e la bellissima biologa Mokuren, amata da quasi tutti gli uomini della equipaggio.
Jinpachi confessa ad Arisu di avere verso di lei dei sentimenti di nostalgia e non si domanda se anche lei possa centrare qualcosa. Tornati a casa, Rin confessa ad Arisu di aver provato la stessa cosa verso di lei e in uno scatto di gelosia verso Jinpachi, di cui Arisu non risulta indifferente, prende un bulbo di crocus che avevano comprato allo zoo come souvenir e lo getta dal poggiolo.
Arisu in preda all’ira gli molla un sonoro ceffone e…..finisce col fargli perdere l’equilibrio e farlo precipitare giù!!
Il bambino sopravvive ma finisce in coma, Arisu colta da un profondo senso di colpa non le resta che pregare chiedendo a Dio disperatamente: “Ti prego, Signore, fai ritornare Rin, fallo svegliare!”.
A salvare Rin da morte certa è stato l’albero sottostante il palazzo che ha attutito la caduta.
Poco dopo Rin riprenderà conoscenza e tutto sembrerebbe essere tornato come prima se non che Rin, stranamente colto da un atteggiamento più maturo, ruba un bacio (il primo poi) ad Arisu e le dichiara il suo amore come fosse un adulto, addirittura chiedendo alla madre di proporre una richiesta di fidanzamento ufficiale ai genitori della ragazza che sentendosi in colpa accetta senza pretese.
Arisu poco prima svenendo aveva sognato di essere sulla famosa base lunare assieme ad un uomo moro affascinante e guardandosi allo specchio era una bella donna dai lunghi capelli biondi ed una specie di simbolo sulla fronte.
Mokuren (a sinistra) e Shion (a destra)
Alla fine del primo episodio vediamo un Rin salire sul muretto del balcone da cui era caduto e…. lasciarsi cadere, ed atterrare come se la gravità non esistesse!
Rin ora è come in possesso di strani poteri paranormali che lo fanno volare e gli fanno spostare gli oggetti con la mente.
Rin finisce col imbattersi in una banda di motocicli (stile centauri fine anni ottanta) ricattando il loro capo, figlio del direttore della Matsudaira Corp. che si sta occupando della ristrutturazione della Tokyo Tower ed indicandogli proprio il famosissimo monumento gli dichiara “Io sono S e ora voglio che tu me la consegni!“.
L’OVA tratto da questo manga è molto ben fatto
Character design che riprende grazie a Dio lo stile di disegno dell’autrice della seconda parte del manga, che purtroppo nei primi volumi era grezzo, infantile e poco evocativo per una storia del genere (per non parlare dei continui siparietti rimandanti il manga Saint Seiya – I cavalieri dello zodiaco – di cui l’autrice è un’innegabile fan) per poi sbocciare e diventare pittorico e quasi evanescente nella sua delicatezza (la prova concreta che lo stile migliora praticando per anni).
L’animazione è resa bene, la colonna sonora è stata una delle prime della famosissima Yoko Kanno, autrice di capolavori quali Cowboy Bepop, I cieli di Escaflowne, Wolf’s Rain, Sakamichi no Apollon (altro mio manga preferito) o il più recente Zankyou no Terror.
Compositrice eclettica e sperimentale, sempre in grado di coniugare stili diversi ad emozioni diverse mai banalmente.
Rin è indubbiamente il mio personaggio preferito.
Rin Kobayashi dopo il risveglio
Complicato, stravolto, controverso ed avvolto nella sua atmosfera misteriosa. Anche i poteri che usa i così detti poteri ESP (Percezioni extra sensoriali, in originale Extra Sensory Perception) sono sempre stati affascinanti per me! Onda energetica distruttrice?! Puah! Meglio volare a far muovere tutto a mio piacimento, eh!
Un po’ alla Matilda sei mitica 🙂
Qui la nostra storia prenderà una piega ancora più fantascientifica e d’azione.
Cercherò di raccontarvi un po’ più nel dettaglio gli avvenimenti sperando di farvi appassionare e magari soffermandomi su quello che la storia mi ha influenzato ed arricchito.
L’argomento che ho preparato per oggi è….. è…….. è….. uhm… non me ne è venuto in mente nessuno ah, ah, ah!
Quindi improvviserò, dimostrandovi in meno di un’ora quanto la vostra Karumi sia in grado di tenervi attaccati allo schermo del pc/smart phone a leggere ciò che scrivo. Pronti, via!
Ah! L’ispirazione! Sia per scrivere i post dei blog che per disegnare….quanto sarebbe bello averla a comando, eh? Quanto sarebbe meccanicamente produttiva una cosa del genere? Agitando la bacchetta magica, tutto ciò che uno desidera si avvererebbe! Ne approfitterei anche per farmi apparire qualche mazzetta di verdoni, già che ci siamo….ah, ah, ah!
Eppure come mai l’ispirazione ci viene quando meno ce l’aspettiamo?
Possono passare anni oppure secondi, mentre ascolti la musica o mentre ti corichi a letto, o mentre fai bungee jumping spietato ahahaha
Chi ne ha più ne metta.
Perché l’ispirazione non dipende solo dal nostro cervello nella mia opinione.
Dipende dall’anima e dalla spiritualità che ci circonda.
Fermi, fermi, non chiudete senza aver finito di leggere! Questo post non sarà una lezione di religione ma semplicemente di ciò in cui credo.
Noi siamo degli esseri che sono fatti sia da un corpo materiale che da un “corpo” intangibile ed invisibile eterno che è soggetto all’ambiente che lo circonda.
L’ispirazione potrebbe provenire dal contatto dell’anima con altre presenze che vagano in torno a noi.
Non parlo esattamente di fantasmi ma di energia.
Le piante non parlano giusto? Ma magari la loro energia si propaga verso tutto ciò che le circonda influenzando anche noi, è come se comunicassero con noi alla loro maniera.
Un bellissimo manga che tratta di una cosa del genere è “Proteggi la mia terra”, uno dei miei preferiti.
Nata dalla matita di Saki HiwatariPlease save my Earth (così conosciuto a livello internazionale), è una splendida storia di reincarnazione, conflitti umani, poteri ESP, fantascienza e di perdono ed amore in tutte le sue sfaccettature.
Arisu, la nostra protagonista, è una studentessa liceale in grado di comunicare con le piante ed a capirne i sentimenti.
Affascinata da due suoi compagni di scuola, Jinpachi ed Issei, che le raccontano di fare degli strani sogni riguardanti una vita passata nello spazio, finirà col capire che il suo “dono” viene da molto lontano e probabilmente direttamente legato ai sogni dei ragazzi.
Intenso e con dei personaggi meravigliosi, Proteggi ti conquista per il suo esoterismo e mistero.
Vite passate ed alieni non possono non andare d’accordo. Sono uno dei misteri che preferisco!
Prossima settimana vi farò l’analisi più completa su questo manga che adoro.
Tornado all’ispirazione…
Quello che è importante fare è… stare in pace.
Che non significa stare fermi senza fare nulla… ma far lavorare il nostro io interiore. Solo stando nella serenità e nell’accettazione dell’attesa che le energie cosmiche agiscono su di noi, influenzandoci e caricandoci di buone idee e propositi.
Il cibo è l’alimento del corpo mentre la natura/la musica/le buone azioni ed i buoni sentimenti sono il nutrimento del cuore.
Oggi l’angolo di Karumi lo faccio io, Enrico, perché Karumi non è riuscita a postare per i troppi impegni. Allora ho pensato di promuovere un pochino la mia aiutante.
Carolina – Karumi è sì un’amica, ma è anche una grandissima lavoratrice e mi sta aiutando moltissimo con il progetto: libri partecipati. E non solo. Insieme a lei abbiamo infatti progettato una storia a fumetti sul tema Buddies, con l’intento di partecipare al concorso lanciato da mangadraft.com.
Purtroppo non siamo riusciti a presentare il fumetto completo, ma Carolina ha ugualmente voluto presentare una tavola secondo me parecchio interessante.
Se volete, condividete l’art-book di carolina da qui:
È una tavola molto particolare, sintesi di un’idea a cui abbiamo lavorato insieme per ore fra telefonate e incontri a Padova, in quel bar da me tanto maledetto perché non riesco mai a raggiungerlo. Infatti mi perdo sempre. Ma questo è un mio problema cronico, vero Carolina? 😀 😀 😀
Carolina Sorgato – tavola partecipante al concorso Buddies di mangadraft.com
Il senso del nostro Buddies magari ve lo spiegherà più avanti l’autrice della tavola. Intanto però potete condividere l’artbook Scuola Internazionale di Comics, di cui Carolina è studentessa.
Durante la settimana mi sono occupata di varie cose ma non riuscivo a trovare un argomento di cui parlare quest’oggi… E allora mi sono detta, mi sto occupando di un concorso di disegno al momento, e nessuno parla dei concorsi nello specifico, credo… perché non farlo io allora?
Vai con la Karumi vanitosa!
Allora, come sapete, io sono una fumettista ed illustratrice alle prime armi (c’è gente che raggiunge un discreto successo dopo anni ed anni di lotta perpetua…), nel senso che ho studiato ma ancora non sono riuscita a farmi conoscere completamente oppure a pubblicare tramite una casa editrice.
La prima regola in questo mestiere…
…è far vedere a più persone quello che sai fare: più persone vedono il tuo lavoro più facilmente il lavoro verrà da te (wow! Bella questa frase, la aggiungo alla raccolta dei miei aforismi).
Frequentare le varie fiere del fumetto e dell’illustrazione (avvedo un banchetto proprio oppure andandoci da visitatore), mostrare il proprio portfolio (praticamente una raccolta di tutte le tue migliori opere) agli editori e partecipare a concorsi è l’abc.
Le fiere penso le conosciate ma per i profani eccone un paio.
Le più famose in Italia sono senza ombra di dubbio il Lucca Comics and Games, una delle fiere più grandi del mondo, Cartoomics di Milano, Romics,Treviso Comics, Mantova Comics, Comic Con di Napoli, Etna Comics, ecc.
Un giorno il Be Comics della mia città diventerà una fiera importante, ne sono sicura 🙂
Mondialmente i più conosciuti sono il Comic Con di San Diego negli States ed il Comiket di Tokyo. A livello europeo sicuramente è giusto citare la fiera francese del fumetto di Angoulême, molto importante sopratutto per i concorsi proposti agli autori del fumetto internazionale.
Eccoci al punto del discorso di oggi!
Concorsi!
I concorsi sono un buon metodo per mettersi in gioco e dimostrare le proprie capacità ma anche sicuramente per acquisire maggiore visibilità.
Come trovare i concorsi?
Mr Google,Progetto giovani, circoli di artisti della propria città o regione, associazioni culturali, fiere oppure gruppi su Facebook , Instagram, ecc di artisti.
Iscriversi a più newsletter possibili è un buon inizio e usare i social in modo produttivo pure.
Ma… vincere i concorsi è essenziale?
Beh… no.
Ovvio che vincere al primo colpo sarebbe una cosa meravigliosa, nessuno disprezzerebbe la gloria, la fama, i soldi facili e fenomenali poteri cosmici in uno minuscolo spazio vitale!
Insomma sarebbe il sogno di tutti! Ma non funziona così…il fallimento esiste ed è necessario.
Per quanto non sia facile mandare giù la sconfitta, bisogna sempre tirarsi su e continuare a combattere! Bellissima e di ispirazione è la canzone di Fiorella Mannoia “Combattente”, “…chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso”, “E in questa lacrima infinita , c’è tutto il senso della vita”.
Un’altra cosa che spesso fa arrabbiare sono i “no” dei concorsi senza ricevere nessuna critica o motivazione chiara.
Purtroppo molto spesso accade questo ed anche comprensibile (magari non hanno il tempo materiale per rispondere a tutte le persone del concorso… immaginatevi ad esempio 300 concorrenti XD) bisogna imparare a conviverci anche in questi casi. Fatto un concorso mettersi il cuore in pace e dirsi “quel che è fatto è fatto!”, ” non ci penso più e vado avanti”. Per non parlare del gusto personale, la soggettività dei giudici. Potrai avere tutta la tecnica del mondo ma se la tua arte il tuo modo di esprimerti con colori, chine e graffite non piace ad una persona non puoi farci nulla, e sicuramente cambiare te stesso non è la soluzione.
Per essere artisti e vivere di questo, necessitiamo il giudizio degli altriper migliorare e crescere. Ovviamente di quello costruttivo e non quello denigratorio, fa parte della vita anche il saper distinguere le due fazioni. Non è facile accettare le critiche, io stessa sto imparando ma so che non lo è facile per nessuno. Ed anche il non essere apprezzati fa male.
Accettare i no, non è facile…
…sopratutto se ne ricevi tanti, uno dietro all’altro, ma comunque ciò che conta davvero è perseverare ed insistere, senza ansia ma neanche senza pigrizia.
Un giorno ciò che si desidera bussa alla nostra porta quando meno ce lo aspettiamo. Pure io sono come voi, lettori desiderosi di fare della vostra passione una professione. Sappiate che non sarete mai soli in questa lotta. We fight together! Come la quattordicesima sigla iniziale giapponese dell’anime One piece di Eiichiro Oda.
Nel frattempo mi esercito col disegno digitale 🙂 dove ammetto di avere difficoltà! Ma eccovi uno schizzetto fatto in 10 minuti!