Aria di cambiamento

Ciao a tutti coloro che seguono questo piccolo blog.

Oramai sono passati anni da quel primo post in cui davo spazio a una storia inventata da me e illustrata dal grandissimo Mirco Maselli.

Sono stati anni folli, anni non facili, anni in cui ho riso e ho pianto, anni di duro lavoro (quando il lavoro era quello che era) quando era un’impresa essere pagati e quando le tue competenze non venivano valutate per quel che valevano. Anni in cui ho attraversato tempeste di tutti i tipi, ma anche anni in cui ho avuto le mie soddisfazioni.

Ho conosciuto gente fantastica di cui ho scritto, che ho intervistato e che mi ha dato tanto.

Sono stati anni intensi, anni in cui mi sono divertito a scrivere le cose più disparate. Ho iniziato con dei racconti per bambini e sono finito a parlare di gamification, di infotainment, di libri partecipati. Ma tutto questo mi è sempre parso forzato, come se dovessi dimostrare al mondo che sapevo fare questo, che sapevo fare quello…

Ora però è arrivato il momento di cambiare. Ho deciso di liberare la fantasia e scrivere ciò che davvero amo scrivere.

Ritorno al racconto. Ritorno ai bambini. Ritorno a quello che io vorrei leggere nel mio blog.

Qesto blog dal 2022 volerà libero. 🦅

Ci scriverò dentro le mie storie che voglio condividere con voi gratuitamente. E oltre ai racconti, potrà capitare che scriverò come mi sento e quali sono le difficoltà che incontro in quella straordinaria avventura che è la vita.

Spero che almeno uno di voi rimarrà con me.

A presto! 🤗

Pedagogia, arte ed educazione

I nostri amici de La tribù ci invitano sul loro blog e ci parlano di Educazione alla teatralità. ^_^ Approfondiremo anche qui su AP più avanti, sicuramente! 😉

Di più su: latributeatroeducazione.com

LA TRIBù

Se è vero che il teatro nasce dove la vita non è facile, dove ci sono dei vuoti, delle ferite – come sosteneva J. Copeau ai primi del ‘900 – è necessario chiedersi perché nella contemporaneità questo strumento abbia un positivo effetto, non solo nella dimensione collettiva, ma soprattutto in quella individuale.
Dopo il bombardamento televisivo dagli anni ’80 ad oggi, possiamo dire di essere giunti, in molti casi, all’ennesima elevazione di un teatro schiavo delle logiche economiche dello spettacolo e sostenitore del rigurgito narcisista di maestri “padroni” delle vite degli altri artisti non ancora affermati; una sorta di rapporto genitoriale dove le frustrazioni subite da ragazzi vengono depurate sfogandole sui figli.

Non così è la pedagogia teatrale che, avendo come ambito di ricerca l’uomo nella sua complessità, stimola la continua ricerca di condizioni affinché la relazione (anche tra allievo ed educatore) nasca dall’equilibrio e dalla capacità di ascolto che…

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Cosa porto a casa dal Modena Play?

Sono stato al PLAY di Modena e ho raccolto migliaia di idee e suggerimenti conoscendo persone fantastiche, con un’intelligenza incredibile. Stanno succedendo cose nel mondo del rolegame che dire interessanti è dire poco: sperimentazioni di tutti i tipi, con un sacco di novità Made in Italy. Cosa che mi ha stupito… ma anche no, visto che siamo creativi per DNA! 🙂

Dal Quadrilatero del LibroGame con furore!

Gli amici di Librogame’s Land da tempo si battono per la rinascita del librogame, dapprima facendo leva sui nostalgici, ma ora… ora sembra che ci sia lo spiraglio si stia allargando: c’è la possibilità di un’evoluzione del librogioco tutta Made in Italy verso qualcosa di più dinamico… più complesso… insomma, più.

Anche il Gioco di ruolo sta cercando un’evoluzione, anche se ancora rimane piuttosto ancorato alla “Old School” anni ’80.


Fusione tra Rolegame e Gamebook?

Work in progress…

Pensavo fosse una possibilità per il futuro prossimo, invece mi accorgo che il processo è già in corso, probabilmente accelerato dal mondo Social: il Librogame rinasce cercando la fusione col Gioco di ruolo per approdare a qualcosa di nuovo, ancora in là dal definirsi, ma che lascia molto spazio alla tecnologia digitale.

E le piattaforme CMS ed LMS, che ruolo avranno in tutto questo?

Le piattaforme CMS e LMS basate sulla Gamification creano un vero e proprio ambiente social-game-oriented, anche se già da anni nerd e gameplayer vari si incontrano in piattaforme dedicate, quindi è la solita scoperta dell’acqua calda…

… ma a noi ci piace fare i fighi, no…? 🙂 😉


La domanda Alamediana di oggi

Ci sono spazi per le app sui librigame?

Più che spazio, direi che c’è un vuoto cosmico dominato da poca e rara materia oscura! 😀

Di fatto, sono pochissime le case di produzione che fanno esperimenti in app per i Libri Game. Una di queste è l’app Lone Wolf Saga. Ma fu pubblciata nel 2013 e le recensioni non furono esaltanti.

C’è spazio per la sperimentazione. MOLTO spazio.

Ecco perché Alameda Project ci vuole provare. E lo farà con Zero Alpha, da un’idea e un soggetto di Enrico Matteazzi (cioè io!) e con il preziosissimo contributo della fumettista e illustratrice Carolina Sorgato (alias Karumi Soroku) che sta seguendo insieme a me il character design e lo sviluppo narrativo.

State con noi perché, come diceva Doc Emett Brown: “Quando questo aggeggio toccherà le 88 miglia orarie, ne vedremo delle belle!”

Alessandra Dugan. Tradurre Lupo Solitario, lavorare nella EL dei Librogame.

Ecco un articolo sui librigame da leggere assolutamente: un’intervista alla traduttrice “storica” (in tutti i sensi) di Lupo Solitario – Italia. Grazie a Terry Passanisi per l’articolo redatto in modo preciso e attento. 🙂 😉

Downtobaker

di Terry Passanisi

dracula_frankenstein

Suppongo che stiate leggendo questo articolo attirati dalle parole Lupo Solitario e Librogame, e che, quindi, non abbiate alcun bisogno di spiegazioni in proposito.

La mia passione per la letteratura e per i libri ha molteplici origini – i fumetti dei Peanuts e di Topolino, la lettura de “Il nome della Rosa” –, ma se dovessi fissare una data in particolare, direi che si è cristallizzata il 31 luglio del 1987, quando lessi/giocai per la prima volta il Librogame “Dracula” pubblicato dall’editore EL, scritto da Herbie Brennan e tradotto in italiano da Alessandra Dugan. Avventurarmi in quel testo fu un’esperienza quasi mistica, che mi portò a innamorarmi della lettura, delle parole, dei nomi, dei giochi che questi permettevano; del rumore delle pagine sfogliate, dell’odore della carta, dell’oggetto libro – merito anche del meccanismo di lettura a bivi. C’era, però, qualcosa di straordinario e mai incontrato prima…

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