Alameda Store, il negozio on-line di Alameda Project!!!

Finalmente ci siamo! Ecco il primo negozio on-line di Alameda Project! Si chiama Alameda Store ed è attivo da oggi su Etsy.com. Per il momento questo spazio è temporaneo, ma sono convinto che AP crescerà… Intanto ho creato un piccolo spazio sul Web per rilanciare la vendita online di due categorie di articoli:

il green team e il tesoro delle cascate
Acquista su Etsy.com
Buon Natale Topolazzi - Alameda Project - Enrico Matteazzi
Acquista su Etsy.com

…E nel prossimo futuro arriveranno molte altre sorprese, a cominciare dal Progetto Zero Alpha, ancora in cantiere e in fase di studio ma che promette davvero bene!


Novità che mi riguardano personalmente! 🙂

Giostra dei talenti 2019

Sono stato invitato ad un grande evento (ormai storico) di Vigodarzere, La giostra dei talenti. Il 25 ottobre 2019 mi è stato chiesto di tenere una piccola conferenza sui Libri Game, subito dopo lo spettacolino di burattini dei BurattiMatti (che poi sono sempre io! ^_^… mi sdoppierò!).

Gamebook! In Italia il librogame sfonda (di nuovo)

Cercasi autori (non ancora cimentatisi) con i gamebooks

Chi ha orecchi per intendere, intenda.

Mauro Longo ci parla della situazione del librogame, che sta vivendo un vero e proprio Rinascimento nel nostro Paese. In effetti, molte case editrici stanno puntando sui Libri Game e sui Giochi di Ruolo o Role Games. Per ora sono scommesse, ma i numeri ci sono… Ascoltiamo cosa dice Mauro:


Nuova linfa per il Fantastico italiano

Se vuole tornare a crescere con i numeri, l’Editoria si deve evolvere. Il Fantastico italiano in questo momento ha bisogno di autori che escano dagli schemi classici. Basta racconti lineari! E’ il momento di de-strutturare, di giocare!


Il Gaming nell’editoria italiana

Abbiamo parlato molte volte in questo blog dell’importanza crescente della Gamification nel settore e-learning e di come anche le aziende stiano puntando sull’aspetto della partecipazione attiva. Ma anche l’editoria non viene esclusa da questa onda di gioco, che si rifà ai giochi di ruolo degli anni ’80 e ’90.

Il tema della partecipazione è ormai indissolubilmente legato ai Social Network: Facebook, Instagram, LinkedIn, Watsapp, Youtube… e poi, in misura ormai minore, c’è Twitter, anche se per me è Twitter è una piattaforma stupida, inutile e senza senso (mantengo l’account solo per Alameda Project, ma non ne ho alcun ritorno intermini di visibilità). Boh…


È il momento di rinascere con i libri-gioco!

Il librogame, con la sua struttura decisionale a bivio, si inserisce in una Nuova Economia che fa della partecipazione un motore di sviluppo.

Per vincere (è il caso di dirlo) in questo ambiente iper partecipativo, l’editore deve decidersi a rompere la barriera della carta e rendere il lettore partecipe al 110%, perché invitando il lettore a giocare, questi apprezzerà l’atto stesso del leggere dieci volte di più.

Un Natale di…

… letture animate per i vostri cuccioli!

Ciao ragazzuoli, lo sapevate che la i BurattiMatti insieme a Gallio Eventi hanno organizzato delle simpaticissime letture animate? …ma come no? Il primo libro, Buon Natale Topolazzi, lo abbiamo letto sabato 15 dicembre 2018, ma se non siete riusciti a portare i vostri cuccioli, non preoccupatevi perché di letture ce ne saranno altre quattro.

Qui vi giro il programma completo:

L’appuntamento è sempre a Gallio, Piazzetta Giardini.
Info sulla pagina Facebook dei Burattimatti e su Gallio Turismo.

E in caso di estremo gelo???

Niente paura! Se fa freddo, ci trasferiamo nella Sala Verde, proprio davanti alla piazzetta. Passate parola…

Cosa bolle in pentola?

Stiamo lavorando ad un progetto rivoluzionario!!!

I libri partecipati sono il futuro!

Immagina un’esperienza di lettura unica, che alla lettura aggiunge:

  • MULTIMEDIALITÀ
  • COINVOLGIMENTO
  • GIOCO


Ma che cosa sono i libri partecipati?

Non è semplice spiegarlo, tanto vale provare. Cliccate qui e accedete alla pagina del primo libro partecipato della storia. In anteprima i primi tre capitoli di ZERO ALFA.

zeroalfa copertina

LA SFIDA

Scoprite dov’è nascosto il gioco! Per i primi tre in palio gadget e sorprese.

Come si costruisce un libro partecipato?

Ci vuole fantasia!

Ci vuole più a pensarlo che a realizzarlo, mi verrebbe da dire. Sì perché realizzare un libro partecipato (o libro aumentato, o libro game digitale) non è cosa di tutti i giorni e non è per niente semplice, specie se si tratta di un prodotto innovativo, che non si è mai visto prima.

Nel laboratorio creativo di Alameda Project stiamo costruendo libri game o partecipati. Ma cosa ci sta dietro la progettazione di un libro game?

Sono tre le figure-chiave coinvolte nel project-working:

  • Instructional Designer (ID), la mente creativa;
  • Illustratore/grafico, chi disegna e rende “carini” e leggibili i contenuti;
  • Montatore/programmatore: dà vita ai giochi e alle interazioni.

didattica_tecnologia

Ma come si prepara uno storyboard?

Ci sono molti modi per progettare un contenuto multimediale. L’instructional designer di solito lavora con PowerPoint ma può elaborare storyboard anche con Word o altri editor simili. L’importante è preparare una sequenza logica comprensibile al cliente prima, all’illustratore e al montatore poi.

Io consiglio il pptx.

Io di solito uso documenti .pptx perché il PowerPoint mi sembra uno strumento comodo, pratico e utile, soprattutto se devo presentare il materiale ad un cliente inesperto e abituato alle presentazioni veloci.

Anche se non mi sento di scartarlo del tutto, il .doc (oggi .docx) è un documento difficile da preparare. Word, in effetti, non è pensato per le presentazioni. Altro svantaggio che ho notato con l’esperienza: se si passa dal .docx al .odt si rischia di scompaginare tutto.

Qualunque sia lo strumento che volete utilizzare, pensate sempre alle persone che devono leggere il vostro story.

esempio story
Uno storyboard di esempio: ecco cosa stiamo progettando in A.P.

Farsi uno schema è utile

Nel caso dei giochi in un libro partecipato (ma vale per qualsiasi gioco in html/javascript/flash) quando si progettano situazioni a scelta multipla con casistiche più o meno complesse, è opportuno farsi uno schema dettagliato.

Ma gli schemi non sono perdite di tempo?

Niente è una “perdita di tempo” se lo si fa cognizione di causa. Se siete un ID, fatevi una semplice domanda: se fossi il montatore, di cosa avrei bisogno per rendere il mio lavoro più efficiente? Se riuscite ad entrare nella testa del programmatore, a ragionare come lui, vi assicuro che ci guadagnerete in termini di tempo e la vostra azienda recupererà in efficienza!

Il misterioso scopo dell’ID in un’azienda

Lo scopo dell’ID non è solo ideare dei fantastici contenuti interattivi, ma anche far capire al programmatore le dinamiche di un contenuto interattivo complesso. Dovete capire insieme a lui se il progetto è realizzabile oppure se state facendo un gigantesco buco nell’acqua.

programmatore1

Consultare il programmatore/montatore è utilissimo, ma va fatto prima di scrivere lo storyboard: infatti, se il programmatore rileva dei problemi di implementazione, l’ID può deviare in tempo la progettazione dei contenuti.

Ricordate che lo schema deve fare riferimento alle slide contenute nello storyboard; quindi inserite sempre un riferimento alle slide del documento .ppt, oppure al numero di pagina del documento .doc se usate Word.

Es:  se scelta A >> vai a slide n.6

Infine ripetetevi questo mantra: C’E’ SEMPRE UNA SOLUZIONE!

Vuoi approfondire?

>> LIBRI PARTECIPATI

>> EDUTAINMENT

>> MICRO-ELEARNING

 

 

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: