Ciro: anche i diavoli hanno un cuore

Capitolo 7: La fanciulla nella radura

– Ah! – esclamò la strega – lo sapevo che avrebbe funzionato!
Corse quindi a prendere un enorme specchio polveroso e lo mise davanti a Ciro.
– Ecco qua! Ora sei il principe Amìr di Abumàr!

In effetti, Ciro adesso era proprio un principe, con tanto di vestito sontuoso, lungo mantello e un turbante azzurro sulla testa. La strega Micillina gli diede anche un bellissimo cavallo bianco con il quale il neo principe cavalcò oltre il bosco di pini, fino a raggiungere una radura. Lì Ciro scorse una fanciulla intenta a raccogliere margherite.

 

Angelica
La bella Angelica – matite di Elettra Casini

Il volto della ragazza era illuminato dal timido sole del mattino che la rendeva bella perfino agli occhi di un diavolo. Infatti Ciro sussultò un pochino quando la raggiunse, e lei, non appena lo vide arrivare, si sistemò i lunghi capelli biondi che le coprivano parte del volto.

Era bellissima e Ciro all’improvviso sentì qualcosa battere nel petto, una cosa che il diavoletto non aveva mai avvertito prima. Chi lo sa che cos’era…

La fanciulla sorrise stringendo gli occhi, un gesto che il diavoletto Ciro avrebbe ricordato a lungo.
– Dove vai, mio bel principe? – chiese lei.
– Devo andare al castello – rispose lui – sapresti indicarmi la strada?
– Prosegui per questa radura – disse la fanciulla puntando il dito alla sua destra – laggiù c’è un sentiero che ti condurrà al castello.

Prima di andare, Ciro volle chiedere alla fanciulla il suo nome. Lei sorrise ancora e, dopo una breve pausa, rispose: – Angelica.

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Ciro: anche i diavoli hanno un cuore

Capitolo 6: Una pozione non proprio perfetta

La strega indicò a Ciro l’enorme pentolone al centro della stanza. In quel pentolone bolliva una brodaglia nauseabonda. Micillina vi intinse un grosso mestolo di legno e ordinò al diavoletto di bere e subito dopo ripetere tre volte la formula magica:

Maramao maramò,
un principe diverrò!
Maramao maramello,
il principe più bello!
Maramao maramurro,
un bel principe azzurro!

Ciro afferrò il mestolo e, con gran fatica, trangugiò la brodaglia e dopo ripeté per tre volte la formula magica, però non accadde nulla. Forse la quantità di pozione non era abbastanza. Micillina strappò il mestolo dalle mani di Ciro e lo intinse di nuovo nel pentolone. Il diavoletto bevve ancora, ripeté la formula, ma non accadde un bel niente.

il calderone della strega
Il calderone della strega Micillina – E. Casini

Micillina iniziò ad innervosirsi. – Non capisco – si lamentò – avresti dovuto trasformarti in un bellissimo principe azzurro.

Ci riprovarono una terza, una quarta, una quinta volta, finché il pentolone fu svuotato del tutto. La faccia di Ciro, intanto, da rossa divenne blu, poi gialla, poi verde… e gli venne un terribile mal di stomaco.

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Ciro : anche i diavoli hanno un cuore

Capitolo 5: Un compito facile facile

Un tempo Micillina era una dama rispettabile. Lavorava per il sovrano del regno oltre il bosco dei pini ed era così brava che il re l’aveva nominata consigliera. Le cose però cambiarono quando fu accusata di stregoneria. Dopo che fu cacciata in malo modo dal regno, Micillina passò anni e anni a meditar vendetta.

La strega accompagnò il diavoletto Ciro nella propria dimora, una catapecchia fatta di legno marcio e vecchie lamiere arrugginite. Quando Ciro entrò, il suo naso fu punzecchiato dall’odore di muffa.

Quella casa era vuota: non c’erano mobili; solo un grosso pentolone che bolliva al centro di una stanza piccola piccola; ma c’era anche una mensola con sopra un alambicco, alcune boccette impolverate piene di intrugli colorati; poi tanta polvere e ragnatele… ragnatele ovunque!

La pozione di Micillina
La pozione di Micillina – E. Casini

 

– Quello che devi fare è recarti nel castello del re e chiedere alloggio – spiegò la strega. – Il sovrano ti chiederà da quale regno provieni e tu risponderai che vieni dal lontano Oriente. Il  re adora le terre lontane, perciò ti sarà facile entrare nelle sue grazie. A quel punto egli organizzerà un banchetto in tuo onore, e mentre tutti saranno allegri e preoccupati di riempirsi la pancia, prenderai in disparte la principessa e le offrirai da bere.

Dalla mensola, la strega prese una boccetta con un liquido viola.

– Nella coppa verserai questo – disse – un veleno che agisce lentamente e ti darà il tempo di scappare. E così quando la principessa morrà, tu sarai già lontano.

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Ciro: anche i diavoli hanno un cuore

Capitolo 4: La strega Micillina

Vagò nel bosco per ore e ore, ma della strega Micillina nessuna traccia. La cosa buffa è che pure Micillina vagò per ore e ore in cerca del diavoletto. I due compirono un cerchio rincorrendosi, senza saperlo. Poi finalmente, quando ormai era scesa la sera, si incontrarono.

Micillina e Ciro - Elettra Casini
La strega Micillina e il diavoletto Ciro – E. Casini

– Saresti tu il diavolo che ho richiesto? – chiese la strega con voce nasale.
Indossava un fazzoletto sulla testa e dei vestiti logori. La sua pelle era tutta grinzosa e aveva un bruttissimo naso adunco.
– Credo di sì – rispose Ciro alla domanda che gli era stata posta, – e tu sei la strega Micillina?
– Strega…! – rispose quella schifata, – non sono una strega, io! Sono… sono… un’esperta di magia nera!
– Ah, ecco! – esclamò Ciro, – allora sei una fattucchiera!
– Ma quale fattucchiera! Un po’ di rispetto, giovinastro! E bando alle ciance: sei o non sei il diavolo che ho richiesto?
– Sì, sono io.
– Bene. Ho io un bel lavoretto per te.
– Meno male! Sa, perché certe volte…
Micillina lo interruppe con un gestaccio della mano: – Senti, chiacchierone – disse con la sua vocetta stridula – non ho mica tempo da perdere, io. Ho già venduto l’anima al diavolo, e mi deve ancora pagare, perciò adesso stai zitto e seguimi.

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Ciro: anche i diavoli hanno un cuore

Capitolo 3: Un atterraggio brusco

Testi: Enrico Matteazzi
Illustrazioni: Elettra Casini

Gli amici diavoletti non parlavano bene del pianeta Terra: dicevano tutti che era un posto brutto, troppo verde e troppo blu. Per fortuna ci pensavano gli uomini a rovinarlo, altrimenti sai che noia!

Diavoletto Ciro
Il diavoletto Ciro tra i pini – Elettra Casini

Così dicevano, eppure al diavoletto Ciro non sembrava un posto così brutto; anzi, quasi quasi lo trovava carino. Perlomeno il luogo in cui era atterrato: un bosco di pini dai quali si sollevava un profumo di resina assai gradevole.

Ciro si alzò, si spolverò ben bene e si mise subito alla ricerca della strega.

Divertiti a colorare Ciro, il diavoletto!

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