Ciro: anche i diavoli hanno un cuore

Capitolo 10: Il molo del povero diavolo

Ciro era volato via. E volò lontanto, lontano… finché giunse ad un vecchio molo di pescatori. Lì si sedette sulla banchina e si mise ad osservare l’acqua. Notò così il proprio riflesso e, nonostante l’immagine rimandata dall’acqua fosse splendida, Ciro vide solo il diavolo che era dentro di lui. Provava vergogna per la sua natura cattiva e per quello che avrebbe potuto fare a una creatura bella e buona come la principessa.

Un vecchio marinaio che passeggiava lì accanto si avvicinò a Ciro barcollando, con un fiasco di vino in mano. Raggiunto il diavoletto, con molta fatica gli si sedette accanto. Ciro lo guardò e pensò che se quel vecchio marinaio avesse realizzato di avere di fronte un diavolo, probabilmente sarebbe scappato urlando.

marinaio ubriaco
il marinaio ubriacone – matite di Elettra Casini

Invece quel marinaio rimase a fissare Ciro per qualche istante e poi, tra un singhiozzo e l’altro, disse: – Per la miseria… hic! …figliolo! Che brutta cera che hai… hic! Che ti è successo?
– Nulla.
– Non si viene al molo del povero diavolo per nulla… hic!
– Il molo del povero diavolo?
– Certo… hic! È qui che vengono le povere anime che cercano delle risposte. Io vengo spesso la sera. E con me viene anche il mio amico… – mostrò il fiasco di vino, – sai, gli amici sono importanti… hic! Vuoi essere mio amico?

Ciro stette un attimo a pensare: non sapeva il significato della parola “amico”. Lo chiese al vecchio marinaio e quello lo guardò un po’ stralunato, ma poi rispose: – Amico è una persona di cui ti fidi, che c’è sempre nel momento del bisogno. Come il mio fiaschetto di vino… hic!

– Amico – ripeté Ciro, – somiglia molto ad “amore”.
– Certo, hanno la stessa radice: amo… re, ami… co.
– Mm… – fece Ciro perplesso, – da dove vengo io quella è una brutta parola, non si può nemmeno pronunciare.
– Vieni da un posto brutto allora! Hic! 

Il marinaio si mise a ridere e non la smetteva più, tanto che il suo riso divenne contagioso e così anche Ciro iniziò a ridere, lui che non aveva mai riso in vita sua.

– Allora, amico mio, perché non mi racconti perché sei triste? – chiese il marinaio.

Ciro allora raccontò della sua missione, dell’incontro con la bella principessa e di come non avrebbe mai e poi mai potuto ucciderla. – Adesso però sto male – concluse il diavoletto – come mai?

Il marinaio bevve per l’ennesima volta dal suo fiaschetto e dopo sentenziò: – Amico mio… hic! …tu sei innamorato! …hic!

Divertiti a colorare il marinaio ubriaco!

 

marinaio_bn
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