Visto che non riesco a stare fermo con la penna (che ferisce più della spada), ecco delle anticipazioni su pubblicazioni future. Ciaaaaaaooooo!!! ^_^
Il medaglione
Un uomo col cappuccio in testa si muove faticosamente tra i viottoli del centro di una città perduta nel tempo. Piove a dirotto e la sua mantella è fradicia. “La miseria…”, va imprecando, “non ho più l’età per queste cose!”.
È molto tardi. Nessuno osa uscire di casa dopo il coprifuoco, tuttavia l’uomo incappucciato non può fare quel che deve alla luce del giorno.
Cerca di muoversi veloce: non deve far tardi all’appuntamento con Colui che ha la Risposta. Raggiunge un lampione e vi si appoggia con la mano, per rifiatare. La luce fioca della lampada a olio illumina parte del suo volto barbuto solcato dalle rughe.
Sotto la luce del lampione, l’incappucciato estrae dalla tasca un medaglione con impresso un simbolo esoterico. Lo ha veduto spesso ultimamente. Per quelli come lui significa “speranza”.
Un rumore lo fa sussultare. Forse è un gatto, ma è meglio muoversi. Percorre l’ultimo vicolo buio percorso da un vento gelido. Fa freddo, troppo freddo per i suoi gusti e la mantella bagnata ad ogni passo si fa sempre più pesante.
Finalmente, ecco l’enorme portone di legno che stava cercando. Davanti ad esso, tre scalini. Ancora tre piccoli ostacoli lo separano dalla Conoscenza. Il primo è facile da superare; il secondo un po’ meno, ma il terzo… è il più difficile, il più pesante. Alla fine, però, l’uomo incappucciato raggiunge il portone. E ora non rimane che bussare.
“Chi sei?”, chiede una voce cavernosa.
“Nessuno”, risponde l’uomo.
“Chi è con te?”
“Tutti.”
Passano nove lunghi secondi e poi, all’improvviso, la porta si apre cigolando.