Capitolo 4: La strega Micillina
Vagò nel bosco per ore e ore, ma della strega Micillina nessuna traccia. La cosa buffa è che pure Micillina vagò per ore e ore in cerca del diavoletto. I due compirono un cerchio rincorrendosi, senza saperlo. Poi finalmente, quando ormai era scesa la sera, si incontrarono.

– Saresti tu il diavolo che ho richiesto? – chiese la strega con voce nasale.
Indossava un fazzoletto sulla testa e dei vestiti logori. La sua pelle era tutta grinzosa e aveva un bruttissimo naso adunco.
– Credo di sì – rispose Ciro alla domanda che gli era stata posta, – e tu sei la strega Micillina?
– Strega…! – rispose quella schifata, – non sono una strega, io! Sono… sono… un’esperta di magia nera!
– Ah, ecco! – esclamò Ciro, – allora sei una fattucchiera!
– Ma quale fattucchiera! Un po’ di rispetto, giovinastro! E bando alle ciance: sei o non sei il diavolo che ho richiesto?
– Sì, sono io.
– Bene. Ho io un bel lavoretto per te.
– Meno male! Sa, perché certe volte…
Micillina lo interruppe con un gestaccio della mano: – Senti, chiacchierone – disse con la sua vocetta stridula – non ho mica tempo da perdere, io. Ho già venduto l’anima al diavolo, e mi deve ancora pagare, perciò adesso stai zitto e seguimi.
Divertiti a colorare Ciro!
