Cosa sono?
Quando ero piccolo leggere mi annoiava. A dodici anni, non mi bastava. Volevo di più! Volevo entrare nella storia. Essere io a decidere come doveva comportarsi un personaggio, che cosa doveva fare. Per questo ho iniziato a scrivere. Eppure…
Eppure questa cosa della “mancata partecipazione” mi è rimasta nel cervello e ha iniziato a roderlo come un tarlo. Così mi sono detto: devo trovare un sistema per far partecipare i miei lettori. Volevo che tutti potessero decidere la propria storia, seppur partendo da una traccia.
E finalmente, dopo più di vent’anni, la tecnologia mi ha permesso di realizzare il mio sogno. Oggi siamo vicini alla realizzazione del primo vero libro partecipato della storia. Ci stiamo lavorando in questo preciso momento, mentre state leggendo questa pagina.
Perché il libro classico è noioso? Ve lo spiego in 4 punti
- Il libro è un mezzo mono-direzionale: io scrivo, tu leggi. Ti annoi? Non leggere!
- Il libro non è partecipazione: che vuoi, cambiare la storia? Sei matto? Io ho scritto il libro. Tu leggi e non fiatare! Non ti piace? Chiudi il libro e vai a giocare!
- I libri non sono divertenti: vuoi divertirti? Vai dai tuoi amici!
- I libri sono una cosa seria. Non si può mica scherzare coi libri! Vuoi cose poco serie? Accendi la TV!
Dunque, questo è quello che percepisce un bambino pre-adolescente. E questa cosa se la porta con sé anche dopo, fino ai 35 anni circa. È chiaro che l’imprinting alla lettura va modificato. Ma come?