Abbiamo creato delle pillole esemplificative di micro e-learning, per mostrarvi cosa si può fare oggi con software semplici e un po’ di creatività. Le pillole sono state progettate e realizzate da Enrico Matteazzi, che ne ha curato gli aspetti grafici e di montaggio/programmazione.
Qui sotto vedete uno slideshow che mostre tre primi progetti. Ho aggiunto anche l’anteprima del primo libro partecipato, Zero Alfa (guardatela qui) e attualmente in lavorazione. E presto arriverà anche il micro e-learning perbambini!
Stay tuned!
Questo slideshow richiede JavaScript.
Le pillole e-learning AP sono visibili su PC, Mac, tablet, i-pad, smartphone e i-phone.
Ho scoperto una nuova casa editrice di libri per l’infanzia. Si chiama Minibombo: www.minibombo.it
Questa casa editrice, fresca e giovane, propone libri di fascia 0-6 anni e adotta una comunicazione semplice e secondo me molto efficace. Se andate a vedere, il loro sito è semplice, pulito, di facile consultazione. Mi piace.
La cosa più interessante, però, non è tanto il sito web, quanto come Minibombo si presenta. Il video di copertina è carinissimo. La casa editrice sta provando a cambiare il concetto di libro. Andate a vedere!
PS: lo so che nei miei video sono spento…
Il prossimo che me lo dice lo taglio in due! 😛 Se devo dire delle cose serie, non posso tirare fuori i burattini ogni volta! E comunque ci stiamo lavorando. Grazieeeeee……..
Mi occupo di tante cose: scrittura di testi, teatro, e-learning, editing… e anche di burattini. Di recente sono entrato in contatto con la maestra Sonia, un’insegnante di una scuola per l’infanzia che nelle sue lezioni usa i pupazzi per insegnare.
Come ricordare nozioni difficili?
Sono convinto che si possono veicolare nozioni difficili, come ad esempio la matematica o la geografia, con pupazzi e burattini. Ma si può andare anche oltre. Oggi la tecnologia ci consente di creare vere e proprie storie interattive a costi bassi.
A.P. sta studiando dei corsi e-learning per bambini che aiutino da un lato gli insegnati e dall’altro gli alunni, che tramite associazione di ricordi positivi, ricorderanno meglio e più a lungo.
E se l’insegnante fosse Kermit la rana?
Le emozioni positive si ricordano meglio, quindi se all’emozione positiva agganciamo una nozione complessa, sarà più semplice per il bambino ricordarla.
Vi consiglio un film…
Se potete, procuratevi Inside Out, è un film d’animazione della Disney che racconta la storia di una ragazzina che esce dal mondo dell’infanzia ed entra nel periodo pre-adolescenziale fatto di tristezza, paura, disgusto e rabbia… e dove la gioia ha sempre meno spazio di manovra.
Grigio o colori? La scelta è vostra!
Gli adulti hanno inventato le gradazioni di grigio, creando un mondo vuoto e falsamente felice. Ma la vera felicità è altro! Mamme, papà, insegnanti: da soli i bambini non ce la fanno.
Noi di Alameda Project vogliamo supportare maestri, alunni e genitori nel difficile compito di insegnare. Per noi il diritto all’istruzione è fondamentale, perché permette di vivere una vita piena e felice. Aiutateci diffondendo questo post. Grazie.
Molto spesso mi viene fatta questa domanda: ma tu che scrittore sei? Sei uno che scrive “di getto”, oppure te la prendi con calma? Insomma, come dice Chiara Beretta Mazzotta in questo video interessante che vi invito a guardare: sei un velocista o un minuzioso?
Trovare il giusto equilibrio
Hai l’ispirazione del secolo! Devi assolutamente scriverla! Ok, ok… ma stai calmo! Fai tre cose:
Siediti
Rilassa i muscoli
Rallenta il respiro
Solo quando avrai calmato la mente, inizia a scrivere.
Dopo lo scatto iniziale…
Lo “scatto iniziale” ci sta, ma poi devi rallentare altrimenti arriverai in fondo spompato e trasporterai questa cosa anche nella tua storia.
Può anche darsi che l’ispirazione di colpo si blocchi. Se succede, tu non disperare! Ricorda: ogni situazione negativa può essere girata in positiva. Ecco come:
torna indietro, rileggi quel che hai appena scritto, correggilo… e ricomincia;
sistemata la prima parte del manoscritto, se l’ispirazione ancora non torna, lascia passare un paio di giorni;
dopo due (o più) giorni, riprendi quanto hai già scritto e rileggilo fino in fondo, vedrai che l’ispirazione tornerà da sé.
E adesso ascolta la Mazzotta, che ha dei consigli intelligenti da darti. 😉
Quando ero piccolo leggere mi annoiava. A dodici anni, non mi bastava. Volevo di più! Volevo entrare nella storia. Essere io a decidere come doveva comportarsi un personaggio, che cosa doveva fare. Per questo ho iniziato a scrivere. Eppure…
Eppure questa cosa della “mancata partecipazione” mi è rimasta nel cervello e ha iniziato a roderlo come un tarlo. Così mi sono detto: devo trovare un sistema per far partecipare i miei lettori. Volevo che tutti potessero decidere la propria storia, seppur partendo da una traccia.
E finalmente, dopo più di vent’anni, la tecnologia mi ha permesso di realizzare il mio sogno. Oggi siamo vicini alla realizzazione del primo vero libro partecipato della storia. Ci stiamo lavorando in questo preciso momento, mentre state leggendo questa pagina.
Perché il libro classico è noioso? Ve lo spiego in 4 punti
Il libro è un mezzo mono-direzionale: io scrivo, tu leggi. Ti annoi? Non leggere!
Il libro non è partecipazione: che vuoi, cambiare la storia? Sei matto? Io ho scritto il libro. Tu leggi e non fiatare! Non ti piace? Chiudi il libro e vai a giocare!
I libri non sono divertenti: vuoi divertirti? Vai dai tuoi amici!
I libri sono una cosa seria. Non si può mica scherzare coi libri! Vuoi cose poco serie? Accendi la TV!
Dunque, questo è quello che percepisce un bambino pre-adolescente. E questa cosa se la porta con sé anche dopo, fino ai 35 anni circa. È chiaro che l’imprinting alla lettura va modificato. Ma come?