Zero Alfa: Capitolo 12

Strappi nel tessuto temporale

Illustrazioni: Elettra Casini
Testi: Enrico Matteazzi

Artemius guardò l’agente X dritto negli occhi: “Allora”, disse, “cos’hai cambiato? Perché hai interferito con gli eventi anticipandoli di un anno?”.

Avevano scelto un bar molto frequentato, nel quartiere di Brooklyn. Il caos e il chiacchiericcio permise loro di parlare senza essere ascoltati, o anche solo notati.

L’agente X giocherellava con un bicchiere di whisky mentre Artemius gli rivolgeva una domanda dopo l’altra. Avrebbe dovuto non rispondere, ma arrivati a quel punto, sentiva di non avere altra scelta.

“Marvin Richardson e Cristina Patterson sono fondamentali per il futuro del mondo”, spiegò X, “il legame tra quei due è così potente da influenzare questa e tutte le altre linee temporali. Max Barr vorrebbe impedire che questo legame si formi, così ha causato uno strappo.”

“Uno strappo?”, chiese Artemius, un po’ confuso.

X iniziò a tracciare dei segni sul tavolino nel tentativo di farsi comprendere: “Vedi, quando qualcuno viaggia indietro nel tempo altera il naturale corso degli eventi e crea una linea nuova temporale.”

“Sì, questo lo so anch’io”, ribatté Artemius.

“Bene”, continuò X, “ora seguimi. La nuova linea temporale non viene rilevata dalla Fondazione fino a che il viaggiatore non modifica la storia in modo sensibile. Se e quando ciò accade, la Fondazione rileva un vero e proprio strappo nel tessuto temporale.”

“Detta così sembra una cosa da aggiustare.”

“Beh… tecnicamente lo è!”

“E come la aggiustate?”

“Ci sono due alternative: se lo strappo riguarda un nodo secondario è facile: rintracciamo il viaggiatore, lo arrestiamo e lasciamo che la nuova linea temporale faccia il suo corso.”

“Bene, ma nel caso di un nodo primario?”

“Per un Punto Zero…? C’è la seconda opzione: se non riusciamo a intervenire in tempo, la linea viene classificata come corrotta e la buttiamo via.”

“La buttate via?”

“Sì, no… insomma, la abbandoniamo al suo destino.”

“Scherzi?”

“No. Ce sono centinaia. Dovresti saperlo, alcune le hai corrotte tu!”

“Ma credevo che qualcuno le rimettesse a posto.”

“Non si può ricucire uno strappo in stadio avanzato. Se cambi un nodo Zero, crei un’altra linea temporale. E se neppure quella andasse bene? Immagina: rischieresti di creare un labirinto di cambiamenti senza fine. No… l’unico modo è intervenire mentre il viaggiatore sta alterando gli eventi. Altrimenti: ciao linea temporale!”

Rimasero in silenzio qualche secondo. Artemius era sprofondato in pensieri oscuri. Si rese conto di quanto era stato sciocco. Aveva ragionato per i propri interessi personali, senza sapere che ogni volta che una linea temporale si corrompeva, un futuro veniva distrutto. Guerre, pestilenze, morti per malattia… chissà cosa poteva succedere alterando il corso naturale degli eventi.

“Cosa succede se si altera un nodo Zero Alfa?”, chiese ad un certo punto.

“Non è mai successo.”

“Sta succedendo, mi pare. Che si fa in questo caso?”

X non aveva sentito l’ultima domanda; era stato distratto da una macchia scura in fondo al locale. Si muoveva come un fantasma, appariva e spariva.

“Agente X…”,  lo richiamò Artemius, “X!!!”

L’uomo bianco scattò in piedi all’improvviso. Sudava freddo.

“Usciamo di qui!”, disse, “subito!”

 

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