5 consigli per iniziare a scrivere

Ho pensato di fornire alcuni consigli per chi vuole iniziare a scrivere e magari vuole partecipare alla stesura di questo blog. Per il 2017, infatti, lascio la porta aperta. Qui si possono pubblicare racconti a puntate o addirittura (dietro espressa autorizzazione o richiesta dell’autore) romanzi interi.

Il processo creativo, un problema di tempo ed energia

Inventare è semplice. Scrivere è complesso. Editare è un’impresa.

Per scrivere un semplice racconto di 10 pagine ci vogliono giorni e parecchie energie ma è difficile quantificare un lavoro creativo. Dipende da mille fattori, il più importante di tutti è il tempo.

Copyright VS Copyleft

Molti miei colleghi autori non credono all’uso della rete come mezzo di condivisione. Sono convinti che il copyright sia diritto sacrosanto e intoccabile, per alcuni inalienabile (non cedibile). Certo, è giusto che l’autore venga pagato per il lavoro che fa, ma credo anche che il Nuovo Mercato Editoriale sarà di chi condivide.

Le idee saranno la moneta del futuro.

Nel mondo dell’arte in generale, sopravvive sempre più spesso chi si muove meglio nel web. Attenzione però! Perché il mercato fisico non sparirà.

Online e fisico… insieme?

In effetti, online e fisico andranno ad integrarsi, rafforzandosi. In una prospettiva di questo tipo, per gli scrittori emergenti il Web sarà un ottimo un punto di partenza, un laboratorio, un luogo libero di inter-scambio culturale.

I cinque consigli per gli scrittori emergenti

Siete scrittori emergenti, autori alle prime armi? Magari non avete mai pubblicato nulla prima d’ora e avete l’urgenza di raccontare qualcosa.

Ok. Prima di tutto mettetevi tranquilli e armatevi di pazienza. Poi seguite questi 5 semplici punti. E tenete presente la cosa fondamentale e che serve per qualunque cosa voi vogliate fare nella vita: CREDETE IN VOI STESSI.

1) Prendete word e scrivete.

Sembra banale e scontato, ma molti hanno hanno l’urgenza impellente di raccontare, e quindi iniziano a scrivere di getto, direttamente sui social network. NO! NO! NO! Una storia va prima pensata e poi abbozzata. Solo dopo questo passaggio, la potete pubblicare in Rete. Una volta lì la potrete (come faccio io in questo blog) ritoccare e migliorare. Se non pensate bene a quello che pubblicate, potreste avere serie ripercussioni negative. Quindi attenti: scrivere di getto conduce al lato oscuro!

2) Aprite un blog.

Anche un sito web vetrina potrebbe andar bene, ma io consiglio ancora l’utilizzo del blog, nonostante questo canale sia andato un po’ in disuso negli ultimi anni. Quello che conta è che vi serve una vetrina, un posto in cui mostrare la vostra “mercanzia”.

3) Sfruttate i social al massimo delle potenzialità.

Se siete su Facebook (e vi consiglio di esserci) createvi una pagina personale (like page) che sia diversa dal profilo. Molti creano delle pagine ad hoc per un singolo racconto o un romanzo (pubblicato o meno). Io però consiglio di creare una singola pagina Facebook in qualità di “autore/scrittore“. Questo vi consente di mantenere i “like” nel tempo, altrimenti rischiate di disperdere le vostre opere/iniziative nell’oceano.

4) Abbiate pazienza.

Ricordate cosa cantava Biagio Antonacci: “Non è mai stato facile, non è mai stato subito“. Tranne qualche rarissima eccezione, i risultati positivi tardano ad arrivare, ma voi non disperate e insistete. L’errore che fanno (quasi) tutti è pensare che appena si apre un blog o una pagina Facebook i lettori arrivino a frotte per leggere la vostra opera (sicuramente la migliore e la più originale di tutte)… Non funziona così. Dovete fare tre cose: insistere, insistere e insistere.

5) Osservate, ascoltate, siate umili.

Siete gli ultimi arrivati, dovete fare i conti con un mondo che non vi ascolterà (non subito almeno). Come Poe, di Kung Fu Panda, abbiate l’umiltà di partire dal livello zero, senza scoraggiarvi mai. E se andate in depressione, pensate ad una cosa: tutti i più grandi geni del mondo all’inizio venivano derisi ed emarginati. Il cammino del guerriero è lungo e tortuoso, ma lungo la via ci sono sempre buoni maestri: basta osservare e ascoltare.

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