Il mio augurio per il 2017

Ciao a tutti i bambini!

Ciao anche ai genitori però, che sennò si offendono. 😛

Alameda Project

Non mi piace scrivere le solite frasi tipo “sereno anno nuovo”, o cose del genere. Io credo infatti che la serenità dipende da te. Sei sereno quando trattieni i pensieri positivi, che rischiano di perdersi nel mare magnum della negatività.

Ma, dirai tu, i pensieri positivi sono troppo veloci, accidenti! Non riesco nemmeno a vederli a volte… o no? Ma guarda che il pensiero positivo viaggia lento sai! Mooolto lento… così lento che non lo vedi passare perché si confonde con lo sfondo.

Come un albero verde, la positività è intorno a te ma tu non la vedi. Non è che forse sei concentrato su altro? La scuola, i compiti, i voti negativi che ti scoraggiano e poi non sai come dirlo a mamma e papà che hai preso 5 in matematica… Eeeh, che stress!!!

Allora, per te che sei stressato o scoraggiato o che hai poco tempo e non vuoi fermarti, ecco il mio augurio per il 2017: che sia un anno di tranquillità, dove tu possa fermarti un istante per riflettere sui colori della tua vita.

 

La serenità dipende da te

Alameda è un ambiente tranquillo, dove anche tu puoi trovare serenità. Alameda è una città invisibile e semovente: si sposta piano, sullo sfondo; non la vedi ma la senti; esiste solo per i curiosi; è popolata da pochi temerari che scelgono di andare oltre.

AP è un progetto in divenire, sempre in evoluzione; un progetto a cui anche tu puoi contribuire: basta un’idea, un racconto, una poesia, una canzone, un disegno…

Vuoi entrare nella “megalopoli di idee” Alameda? Allora scrivimi qui: CONTATTI.

AP non fa distinzione d’età, di genere, di razza o che altro. Non importa che tu sia ricco, povero o a metà strada. Sei quello che sei. L’importante sei TU.

Dall’anno prossimo allora iniziamo a colorare questo grigio mondo con le nostre idee. Ci stai? Io vedo tutto in bianco e nero, qua! 🙂  Direi che di lavoro da fare ce n’è parecchio! Allora dai! Condividi il mio messaggio, se puoi, e chiama a raccolta i tuoi amici. Ci vediamo a gennaio!!! Un abbraccio! 🙂

Buon anno a tutti e fate i bravi… bambini! 😉 

Buon Natale Topolazzi: parte 10

Puntata n.10 di BUON NATALE TOPOLAZZI, scritto da Enrico Matteazzi e con le illustrazioni di Mirco Maselli, già illustratore di Lupo Alberto. Spero vi piaccia. 🙂

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Immagini di Natale da colorare

Ecco come al solito la versione in bianco e nero da colorare. 🙂

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Testo:

Topizia e i due topini scesero veloci dal tronco e gli diedero una zampa a trascinare l’abete fino all’ingresso della tana; lì però si arrestarono di botto.
  — Che si fa se l’albero è troppo grande e non passa per la porta, scelta troppo piccola dal maritino dalle zampette corte? — chiese Topizia. Allora Topozio borbottando si aggiustò gli occhialini e assieme a Nino iniziò una disperata ricerca in quel mare di pagine che era il manuale del Topaccia.
  — Ah, ecco qua… — disse infine leggendo ad alta voce. — Se l’albero non passa per la porta di casa… cercarne uno più piccolo! Ehm…

  — Mm… — mugugnarono svogliati i topini. Era chiaro che mai e poi mai sarebbero ritornati nel bosco in cerca di un albero di Natale ancora più piccolo di quello.
  — Beh, anche se il manuale non lo dice — risolse il Topozio con un lampo di orgoglio — potremmo provare a romperlo in tanti pezzettini! Grande idea! Topizia e i topini rosicchiarono il tronco e i rami; ovviamente il babbo si limitò a coordinare i lavori perché l’incisivo gli faceva ancora malissimo.

Buon Natale Topolazzi: parte 9

Ciao a tutti e ben ritrovati!

Ecco la puntata n.9 di BUON NATALE TOPOLAZZI. Buona lettura!

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Testo:

Come al solito, ecco il testo che potete tradurre e utilizzare come volete, basta che citate l’autore 😛

  Ma a lavoro finito, riprese in mano la situazione invitando moglie e figli a spostarsi: c’era un lavoro da topi adulti da fare, trascinare l’albero fino a casa. Detto fatto, Topazio sollevò la punta dell’albero e cominciò la lenta marcia verso casa, ma dopo appena dieci passi era già esausto. Non pensava che un albero di Natale pesasse così tanto. Chiese allora a Nino di controllare il manuale Top Attack.

  Il Topaccia però non diceva nulla riguardo al peso ideale di un albero di Natale. Solo quando Topozio si pulì gli occhiali, capì. Per forza pesava tanto! Topizia e i due topini si erano seduti sulla base del tronco e si facevano trascinare belli belli dal volenteroso capofamiglia. E se la ridevano pure! — Uffa! Smettetela di giocare e aiutatemi! — disse rabbioso Topozio.

Buon Natale Topolazzi: parte 8

Ciao amici lettori!

State passando bene le vacanze natalizie? Non è che per caso cercate una storiella di Natale fresca e nuova? In questo blog noi ve la diamo GRATIS! 🙂 Siamo giunti all’ottava puntata di BUON NATALE TOPOLAZZI, scritta da me e disegnata da Mirco Maselli.

Ricordo che potete prenotare la versione cartacea scrivendo qui: CONTATTI. Grazie per il supporto. Ci vediamo domani per la prossima puntata! 😉

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La versione da colorare senza testo. Sbizzarritevi a creare voi stessi la storia che più vi piace. Un po’ di fantasia… su, su! 😉

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Testo:

  — Ma dai papà! — lo rimbeccò Nino. — E poi non è nemmeno verde! Il babbo non sapeva come rispondere questa volta.
— Oh, beh… — intervenne allora la mamma — se è solo per questo, vediamo cosa dice il manuale in proposito… — e finse di sfogliarlo. — Uhm… sì, ecco qua: se l’albero non è verde, dipingerlo con vernice verde ecologica. Visto? Ha una soluzione per tutto il Topaccia! — disse ammiccando al marito. — E vostro padre ha giusto un barattolo di vernice verde ecologica che doveva usare per ridipingere la staccionata. Vero, maritino mio?
— Eh…?! Oh, sì sì, proprio una fortunata combinazione! — rispose il babbo cercando di nascondere ai figli il proprio imbarazzo. — Che fortuna! — commentarono con finto entusiasmo i due topini.

  Per togliersi dall’imbarazzo, Topozio iniziò a rosicchiarne il tronco, perché, com’è ovvio, i Topolazzi erano roditori, quindi avevano denti fortissimi e non avevano problemi a rosicchiare i tronchi degli alb… ehm… beh, a dire il vero forse qualche problemino Topozio ce l’aveva: i suoi denti non erano più quelli di una volta. La Topizia, a dirla tutta, glielo aveva consigliato un buon dentista, ma lui non aveva voluto saperne e così adesso si ritrovava con una bella carie proprio nel bel mezzo dell’incisivo.
— Ahi… ohi… ahi! – si lamentava Topozio.
  La mogliettina intervenne in suo soccorso: — Lascia stare, faccio io! — disse.
Che figura, povero Topozio! E che dolore! Finì che tutto il lavoro di rosicchiamento del tronco lo fecero Topizia e i due topini, mentre Topozio sovrintendeva l’operazione come un abile mastro di segheria.

Buon Natale Topolazzi: parte 7

Buongiorno a tutti, amici!

Come state? Ripresi dai pranzoni/cenoni vari di Natale? Io mangiavo in un ristorante con parenti vari e osservando il piatto ricolmo, pensavo a chi non ne ha… non è più bello quando si riesce a festeggiare con pochi soldi e tanta fantasia?

La storiella dei Topolazzi racconta proprio questo: si possono celebrare le Feste Natalizie con poco. Come?  Leggete la storiella inedita scritta da me e illustrata da Mirco Maselli. Il messaggio insito nel racconto lo capirete solo alla fine; quindi leggetela fino in fondo, puntata per puntata, e magari commentatela in questo blog.

Grazie per il supporto. Vi voglio bene.

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Immagini di Natale da colorare

Ecco l’immagine senza testo da colorare! 🙂

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Testo:

  E così l’allegra e infreddolita famigliola cominciò ad esaminare tutti gli altri alberi del bosco, alla ricerca di quello giusto. E in una foresta di abeti centenari era come cercare un ago in un pagliaio…

  Finché, frustrati e allo stremo delle forze, i quattro topini si fermarono davanti a un piccolo arbusto rinsecchito che rientrava nel limite massimo delle caratteristiche richieste da mamma Topizia. Sì perché del manuale, ormai, se ne erano scordati.
  — Questo misero alberello?! — commentarono in coro i due bambini. — Ma sarà alto sì e no trenta centimetri!
— Appunto! Con una spuntatina qua e là andrà benissimo! dichiarò con un sorriso la mamma.
— Suvvia, mia cara! Quest’anno pensiamo in grande, vero ragazzi? — insistette il marito ammiccando ai figlioli. E quelli subito esplosero con un entusiastico: — Sììì!
— Oh, certo! — disse Topizia seriosa. — Ed è esattamente quello che ti dissi quando decidemmo di acquistare una tana con i soffitti di trenta centimetri. Ti ricordi, caro?
— Ehm… — disse Topozio fingendo entusiasmo e cercando di evitare lo sguardo deluso dei due bambini. — Beh, dopotutto non è poi così piccolo. Anzi, a guardarlo dalla giusta prospettiva pare proprio l’albero più maestoso del bosco! Eh, eh, eh!

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